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Conto alla rovescia per il solstizio d’inverno: il 21 dicembre 2017, alle ore 16:28 UTC (17:28 ora italiana), ha inizio l’inverno astronomico. Il Sole si troverà alla sua massima distanza al di sotto dell’equatore celeste, e sarà minimo l’arco apparente da sudest a sudovest, cosa che lo renderà il giorno più corto dell’anno. Successivamente il Sole comincerà a risalire verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.
Il 21 dicembre il Sole resterà sopra l’orizzonte circa 4 minuti in meno rispetto al giorno 13: ne deriva che, nonostante la tradizione, Santa Lucia non è “il giorno più corto che ci sia“.
Da cosa deriva quindi questa credenza popolare? Santa Lucia era il giorno più corto prima del 1582 quando la sfasatura fra calendario civile e calendario solare era tanto grande che il solstizio d’inverno cadeva fra il 12 e il 13, rendendo effettivamente il 13 dicembre il giorno più corto dell’anno.
Cos’è il solstizio d’inverno
Il termine solstizio, derivante dal latino “sol” (sole) e “sistere” (fermarsi).
Significa, quindi, “sole stazionario”, e in astronomia, il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima, rispettivamente nel mese di giugno (20/21 giugno) e dicembre (21/22 dicembre). Il solstizio ritarda ogni anno circa 6 ore rispetto all’anno precedente, più precisamente di 5 ore 48 minuti e 46 secondi, e si riallinea forzosamente ogni 4 anni, in corrispondenza dell’anno bisestile, introdotto per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario.
Nel giorno del solstizio d’inverno, i raggi del Sole arrivano a noi fortemente inclinati e “indeboliti”, l’insolazione è minima, e le ore di luce sono poche. Il motivo va ricercato nell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano di rivoluzione terrestre. Il 21 dicembre, l’inclinazione rispetto a questo piano è massima, e l’emisfero boreale riceve meno irraggiamento. Quanto più ci si sposta verso nord, partendo dall’equatore, quanto più sarà corta la durata del giorno.
Il solstizio d’inverno è anche il giorno in cui si ha la maggior differenza fra la durata del dì e della notte. Nell’emisfero australe, accade esattamente l’opposto: oggi a quelle latitudini è il solstizio d’estate.
Il moto del Sole (bisognerebbe parlare in realtà di “moto apparente”, perché come sappiamo è la Terra a muoversi), tornerà a cambiare pochi giorni dopo il solstizio, con relativo allungamento delle giornate. E’ per questo che da millenni i giorni intorno al solstizio sono segnati da importanti feste e celebrazioni, di cui il Natale è solo l’ultima dimostrazione.
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Conto alla rovescia per il solstizio d’inverno 2017: ecco la data della notte più lunga dell’anno
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In meteorologia la previsione meteorologica consiste nell’applicazione della scienza e della tecnologia con lo scopo di prevedere la condizione atmosferica in un intervallo futuro ed in una fissata località.
Ora per predire le condizioni future si utilizzano di frequente modelli di previsione matematici. L’uomo è ancora richiesto per selezionare il miglior modello di previsione sul quale basare la previsione stessa.
Inoltre il previsore deve tradurre il risultato dei modelli numerici in una predizione detagliata e facile utilizzabile dal pubblico non esperto
La eccezionale potenza computazionale che serve per calcolare le equazioni che descrivono l’atmosfera, l’errore intrinseco nel misurare le condizioni di partenza ed una comprensione non completa dei processi atmosferici causano che le previsioni siano meno accurate quando aumenta l’intervallo temporale della previsione.
Differentemente la previsione del tempo migliora allorché si avvicina l’evento.
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