Stratwarming 2018, sarà gelo sull’Europa?

Stratwarming 2018 gelo? E’ vero che vi dovrebbe essere un evento di stratwarmig intorno al 13-14 febbraio e la colata di aria fredda artica interesserà parzialmente anche l’Europa?

Ma cosa è questo “stratwarming”?

Stratwarming  è la contrazione di Stratospheric Warming ovvero surriscaldamento della stratosfera polare, lo strato al di sopra del circolo polare a quote  tra 10 e 40 km di altezza, zone che da parte del vortice polare, quel vasto serbatoio di aria artica presente dal suolo alla stratosfera e  che ruota in senso antiorario, ovvero è un vortice di bassa pressione.

La stratosfera spesso nel periodo invernale subisce bruschi e intensi riscaldamenti che talvolta mettono a soqquadro l’intera circolazione invernale dell’emisfero Nord.

Quando  il riscaldamento stratosferico è invece superiore a 30°C (fino  a raggiungere talvolta i 60-80°C) nell’arco di una settimana o meno, al livello di 10 hPa si parla di Stratwarming (SW= Stratospheric Warming o SSW = Sudden Stratosphericwarmings). Se il riscaldamento è rapido e superiore a 20 °C,  allora genera sulla verticale del polo un vasto anticolone a cuore caldo tra 20 e 30 km di altezza  con conseguente sostituzione,  via via dall’alto verso il basso, del vortice polare (VP). Un evento di tale tipo è previsto intorno al 12-14 febbraio.

Ma attenzione!: perché lo stratwarming provochi una colata di aria artica occorre che la sostituzione del gelido VP avvenga anche in tutta la troposfera (primi 6-8 km sul circolo polare.

Il surriscaldamento della stratosfera polare è causato dalla invasione del circolo polare da parte degli anticicloni invernali delle alte latitudini – come l’anticiclone canadese e l’anticiclone russo siberiano – i quali sono colmi di aria fredda  tra il suolo e 3-4 km di quota ma poi caldi alle quote superiori fino alla stratosfera. Ma nei SW rapidi e violenti, solo 1 evento in media ogni 2-3 inverni –  denominati ESEs (Extreme Stratospheric Events) la circolazione anticiclonica stratosferica diviene così intensa da coinvolgere, via via, anche gli strati sottostanti, attraverso la trasmissione di energia cinetica per attrito verso il basso. In tal modo l’anticiclone propaga la propria circolazione oraria dalla stratosfera alle quote sottostante fino a sloggiare dal circolo polare (VP) nell’arco di 4-6 giorni. Quindi sul circolo polare viene invertito anche il verso della circolazione atmosferica ( da antioraria ad oraria).  Siccome il  VP in condizioni normali ha generalmente una forma ellittica (perché compresso tra l’anticiclone freddo canadese e l’anticiclone freddo siberiano),  nella nuova situazione  viene invece a trovarsi  schiacciato tra l’anticlone canadese e l’anticiclone russo- siberiano, viene in genere spezzato in due lobi  e costretto a riposizionarsi ai bordi del circolo polare (split del vortice polare).

Sotto la spinta congiunta dei 2 anticicloni  i 2 spezzoni del VP e relative masse d’aria artiche sono costrette a muoversi verso le medio-basse latitudine con colate gelide verso Il Nord America  e verso l’area Euroasiatica e spesso fino all’Italia

Sarà così anche nell’evento atteso intorno al 13-14 febbraio? Crediamo di si anche se con un certo ritardo necessario alla propagazione troposferica e con un interessamento probabile del centro-est Europeo

Sulla base di quale indicatore possiamo affermare che andrà così?

Ci fanno propendere verso questa ipotesi le ultime proiezioni stratosferiche ECMWF che stanno trasferendo progressivamente il nucleo europeo alle quote stratosferiche inferiori

Riportiamo di seguito queste proiezioni alla quota di 10 e 50 hPa

Conclusioni

Tra la metà di febbraio e i primi di marzo sull’Europa dovrebbe arrivare un colata di aria artica che investirà soprattutto l’est Europeo e forse anche l’Italia.