In questo articolo cercheremo di capire meglio i meccanismi alla base del surriscaldamento globale (Global Warming) innescato dall’aumento della CO2 prodotta dalle attività umane.
Come vedremo non tutti gli effetti sono ancora ben compresi e prevedibili con accuratezza dagli attuali modelli matematici di simulazione del global warming.
Il clima è sempre cambiato. Basta ricordare il riscaldamento medievale durato circa 300 anni, seguito a ruota dalla piccola era glaciale tra il 1500 e il 1880. Anche Virgilio nelle georgiche scriveva “ le stagioni non più quelle”.
Ma la natura tende a stabilizzare o destabilizzare il clima attraverso reazioni note come feedback climatici o retroazioni climatiche
I feedback sul clima sono processi che possono sia amplificare che diminuire gli effetti del surriscaldamento globale.
Un feedback che aumenta il riscaldamento iniziale è chiamato “feedback positivo”; un feedback che riduce un riscaldamento iniziale è un “feedback negativo”. In genere ad uno stesso cambiamento climatico, corrispondono sia un feedback positivo che negativo
Ecco i numerosi feedback coinvolti nel riscaldamento raffreddamento del pianeta a causa dell’aumento della CO2:
Oceani più caldi aumentano l’effetto serra. (Feedback positivo)
Gli oceani sono un importante pozzo per la CO2 attraverso l’assorbimento del gas alla superfice del mare. All’aumentare della CO2, e quindi dell’effetto serra, aumenta il riscaldamento dell’atmosfera e degli oceani. Ma la rimozione di CO2 diminuisce con l’aumentare della temperatura degli oceani. La maggiore CO2 aumenterebbe ulteriormente la temperatura dell’atmosfera.
Oceani più caldi, più nubi, meno calore solare in arrivo (Feedback negativo).
Ecco l’altra faccia della medaglia. Un oceano più caldo evapora di più. Ma più vapore nell’atmosfera significa anche più nuvole, soprattutto quelle basse. Ma più nuvole riducono del 70% circa la radiazione solare in arrivo e quindi raffreddano la terra.
L’aumento delle foreste raffredda il pianeta (Fedback negativo).
Le foreste rimuovono circa la metà delle emissioni di CO2 dall’atmosfera ogni anno e quindi tendono a rallentare il riscaldamento del pianeta.
L’aumento delle foreste aumenta il calore solare immagazzinato al suolo (Feedback positivo)
Le foreste riflettono appena il 10-15% della radiazione solare. Coprire di foreste i prati, comporta un aumento del 10% circa del calore solare assorbito dal suolo e quindi un riscaldamento della terra.
Meno ghiacci polari e più calore solare immagazzinato al suolo (feedback positivo).
Il ghiaccio è bianco e molto riflettente, in contrasto con la superficie dell’oceano, che è scuro e assorbe il calore più velocemente. Se l’atmosfera si riscalda e il ghiaccio marino si scioglie, l’oceano che sostituisce il ghiaccio assorbe più calore, provoca lo scioglimento di più ghiaccio e rende la Terra più calda in generale.Meno ghiacci, si arresta la corrente del Golfo (Feedback negativo):
L’acqua di fusione dei ghiacci arresterebbe in un futuro più o meno prossimo la Corrente del Golfo la fornisce il 20% circa del calore disponibile alle alte latitudini europee. Ma l’arresto della Gulf Stream farebbe crollare le temperature sul Nord Europa con probabile…ritorno dei ghiacci polari!
Con il surriscaldamento globale venti più veloci, più nuvole, meno calore solare in arrivo (Feedback negativo)
Con il riscaldamento globale la velocità globale dei venti aumenterebbe causando una maggiore stress delle acque superficiali oceaniche, con conseguente maggiore immissione di vapore acqueo e sale marino nell’atmosfera e quindi un aumento della nuvolosità bassa, Ma le nuvole basse, come abbiamo già visto, raffreddano la terra.
Con il riscaldamento venti più veloci, più CO2 nell’atmosfera, più effetto serra (feedback positivo).
Il maggior rimescolamento ad opera del vento degli strati superficiali oceanici, porterebbe in superficie, e da qui nell’atmosfera, maggiori quantità di CO2 e quindi un aumento dell’effetto serra e della temperatura della terra.
La fusione del permafrost libera metano, con incremento dell’effetto serra (Feedback positivo).
I depositi di metano congelato, un potente gas serra, si trova sotto il permafrost nelle regioni artiche. Circa un quarto dell’emisfero settentrionale è coperto da permafrost. Mentre l’ambiente si riscalda e il permafrost si scongela, questi depositi possono essere rilasciati nell’atmosfera e presentare il rischio di un maggiore riscaldamento.
CONCLUDENDO:
Visto l’aumento in atto della temperatura del pianeta (surriscaldamento globale o global warming), dobbiamo prendere atto che ad oggi i feedback positivi prevalgano su quelli negativi.
Ma sarà sempre così? Nessuno sa rispondere perché i modelli climatici schematizzano in maniera molto rozza i vari feeback e quindi non sono in grado di quantificarli e prevederli con esattezza.
Molto probabilmente nuovi feedback saranno scoperti nei prossimi anni, retroazioni climatiche fino ad ora rimaste celate ma che hanno sempre agito sul clima terrestre come dimostrato dal grafico riportato in apertura di articolo
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